
31 marzo 2023: nuovo Codice degli Appalti in Italia
Il nuovo Codice degli Appalti è stato ufficialmente pubblicato in Gazzetta Ufficiale, annunciando numerosi cambiamenti.

I punti chiave del Nuovo Codice Appalti
1. La rivoluzione digitale nel nuovo codice
Uno dei temi centrali della nuova normativa è la digitalizzazione di tutto l’iter procedurale dell’appalto.
Il nuovo Codice stabilisce l’obbligo di digitalizzare le procedure per tutti gli appalti pubblici e concessioni, definendo requisiti di interoperabilità e interconnettività.
Questa mossa rappresenta un passo fondamentale verso l’efficienza, la riduzione dei tempi di gara e la semplificazione delle procedure, favorendo la partecipazione delle imprese.
La digitalizzazione è stata posta al centro dell’agenda nazionale, allineandosi con gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
2. Semplificazione delle procedure di affidamento
Tra le principali novità spicca la semplificazione delle procedure di affidamento e l’aumento dei limiti per gli affidamenti diretti:
- L’affidamento diretto per lavori di importo inferiore a 150.000 euro, anche senza consultazione di più operatori economici, è ora possibile, garantendo la scelta di soggetti con comprovate esperienze.
- Anche i servizi di forniture, di ingegneria, architettura e l’attività di progettazione possono essere affidati direttamente fino a un importo di 140.000 euro.
- Per lavori di importo superiore a 150.000 euro e inferiore a 1 milione di euro, è prevista una procedura negoziata senza bando, con la consultazione di almeno cinque operatori economici.
- Per lavori superiori a 1 milione di euro e fino alle soglie previste, la procedura negoziata senza bando richiede la consultazione di almeno dieci operatori economici.
- Inoltre, per lavori superiori a 1 milione di euro e fino a 5,382 milioni di euro (soglia di rilevanza europea), è possibile procedere con una gara ad evidenza pubblica senza necessità di motivazione.
3. Il ruolo chiave del Responsabile Unico del Progetto
Una figura centrale nell’ambito degli appalti pubblici è il Responsabile Unico del Progetto (RUP).
Questa figura, ora riconducibile a un project manager, è responsabile delle fasi di programmazione, progettazione, affidamento ed esecuzione del progetto.
Il suo nominativo deve essere indicato nei documenti ufficiali e non è obbligatorio che sia in possesso di una qualifica dirigenziale.
4. Fine al divieto del subappalto a cascata
Il nuovo Codice ha eliminato il divieto del subappalto a cascata, consentendo il subappalto delle prestazioni in modo più flessibile.
Tuttavia, la stazione appaltante può specificare nel contratto quali lavori non possono essere ulteriormente subappaltati per motivi di caratteristiche dell’appalto, complessità delle prestazioni o sicurezza.

5. Abolizione del livello intermedio di progettazione
Una delle novità più significative riguarda i livelli di progettazione.
Il livello intermedio è stato abolito e il processo di progettazione ora si articola in due fasi:
- il progetto di fattibilità tecnico-economica;
- il progetto esecutivo.
6. Appalto integrato
L’appalto integrato comprende la progettazione e l’esecuzione dei lavori affidati allo stesso operatore economico, motivandone la scelta e tenendo conto di eventuali scostamenti di costo che possono verificarsi in fase esecutiva del progetto.
Sono escluse le opere di manutenzione ordinaria.
La revisione dei prezzi può essere attivata in caso di variazioni significative del costo dell’opera, della fornitura o del servizio, a condizione che la variazione sia superiore al 5% dell’importo complessivo e non superi l’80% della variazione per le prestazioni ancora da eseguire.
7. Revisione dei prezzi
In tema di revisione dei prezzi, il nuovo Codice degli appalti pubblici stabilisce che le clausole di revisione possono essere attivate solo se si verificano condizioni oggettive che determinano una variazione del costo dell’opera, della fornitura o del servizio superiore al 5% dell’importo complessivo. In questo caso, queste clausole opereranno nella misura dell’80% della variazione.
8. Qualificazione delle stazioni appaltanti
Per le procedure di acquisizione di forniture e servizi di importo superiore alle soglie previste per gli affidamenti diretti (140.000 €) e per l’affidamento di lavori di importo superiore a 500.000 €, le stazioni appaltanti devono essere qualificate.
Al di sopra di queste soglie, le stazioni appaltanti non qualificate dovranno fare ricorso a stazioni appaltanti qualificate o a soggetti aggregatori.
In conclusione, il Nuovo Codice Appalti 2023 rappresenta una rivoluzione digitale e organizzativa nel settore edilizio, introducendo importanti modifiche con l’intento di migliorare l’efficienza e la trasparenza nei processi di appalto pubblico.
Qui la pubblicazione Ufficiale: https://www.gazzettaufficiale.it/dettaglio/codici/contrattiPubblici
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La rivoluzione digitale nel nuovo codice
Uno dei temi centrali della nuova normativa è la digitalizzazione di tutto l’iter procedurale dell’appalto.
Il nuovo Codice stabilisce l’obbligo di digitalizzare le procedure per tutti gli appalti pubblici e concessioni, definendo requisiti di interoperabilità e interconnettività.
Questa mossa rappresenta un passo fondamentale verso l’efficienza, la riduzione dei tempi di gara e la semplificazione delle procedure, favorendo la partecipazione delle imprese.
La digitalizzazione è stata posta al centro dell’agenda nazionale, allineandosi con gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.